RetroMagazine World n° 40 – Novembre 2022

Hanno collaborato alla stesura di questo numero di RetroMagazine World (in ordine sparso):

  • Alberto Apostolo
  • Dr. Andrea Q.
  • Carlo N. Del Mar Pirazzini
  • Daniele Brahimi
  • Mic the Biker Novarina
  • Francesco Fiorentini
  • Leonardo Miliani
  • Guido Cauli
  • Simone Petrucci
  • Roberto Del Mar Pirazzini
  • Ingrid Poggiali
  • Gianluca Girelli
  • Giampaolo Moraschi
  • Brandon Cobb
  • Giuseppe Rinella
  • Maurizio Diamanti
  • Marco Pistorio
  • Michele Ugolini
  • Eugenio Rapella
  • Barbara “Morgana” Murgida*
  • Immagine di copertina: Giuseppe Mangini
  • Layout di copertina: Carlo N. Del Mar Pirazzini

Editoriale di Giuseppe Rinella – I vecchi tempi sono finiti, evviva i vecchi tempi!

Sono stato al Como Fun solo pochi giorni fa, trovate un piccolo racconto della mia giornata sulle pagine di questo numero di RWM. Grazie alla presenza di numerosi cabinati ho potuto rivivere, insieme a molti altri, la gioia della sala giochi. A fine giornata ho iniziato a riflettere su cosa siano state le sale giochi, più in generale i videogiochi, per chi come me ha vissuto quel periodo meraviglioso, nel mio caso dalla metà degli anni 80 alla fine dei 90, che corrispondono alla mia infanzia e poi adolescenza. Ma mentre nella mia mente si mischiavano ricordi a riflessioni, ho iniziato a pensare ad alcuni discorsi che regolarmente sento o leggo, frasi spesso dette o scritte da chi “frequenta” abitualmente il grande mondo del retrogaming e che non riesco a comprendere. Il tutto è riassumibile con una frase come “QUESTI erano bei giochi, non quelli che ci sono adesso” ed è un pensiero piuttosto diffuso tra chi frequenta luoghi, quasi sempre virtuali, popolati da “vecchi” retrogamers. Ognuno pensa ciò che vuole, questo è ovvio e sacro, ma è indubbio che questo modo di ragionare sia un po’ ottuso ma soprattutto molto autolimitante.
In giovanissima età amavo (e amo ancora), tra le tante cose, la musica hip hop e i film horror. Per mio padre si trattava di robaccia, nell’ordine, inascoltabile e inguardabile (mia madre invece apprezzava parecchio i film horror e li guardavamo insieme, grazie mamma). La musica che ascoltava lui da giovane, quella sì che era musica. E i film? I western, quelli sì…Anche se sul versante film, come lui, ho sempre amato Bud Spencer, Bruce Lee e qualunque cosa in cui c’era gente che menava, un territorio comune se non altro c’era. E’ normale, lo capisco, ciò che ci ricorda la nostra giovane età sarà sempre migliore di qualunque altra cosa sia esistita prima e sia venuta dopo. E non voglio neanche dire che debba piacere qualunque cosa, questo proprio no. Si tratta però di una forma di chiusura, chiamiamola così, che ritrovo tra molti “colleghi” videogiocatori amanti dei bei vecchi tempi. Signore e signori, dispiace dirlo ma quei tempi sono andati, finiti. Ne abbiamo vissuti altri dopo, ne stiamo vivendo di diversi oggi e mi auguro ne vivremo di diversi ancora in futuro.
Quello che voglio dire è: tuffiamoci ogni qualvolta ne abbiamo voglia, e perchè no bisogno, nei meravigliosi giochi su cui abbiamo speso buona parte della nostra giovinezza. Ascoltiamo quel disco che subito ci riporta a quel preciso momento che vogliamo rivivere, guardiamo il film che potremmo recitare tranquillamente a memoria battuta per battuta.
Non smettiamo però di ascoltare musica nuova, guardare nuovi film, leggere nuovi libri. Rimaniamo sempre curiosi, manteniamo la nostra mente sempre ben aperta e pronta ad accogliere nuovi stimoli. Facciamolo anche con i videogiochi che tanto amiamo.
Abbiamo avuto la fortuna di vivere tempi incredibili per l’industria dei videogiochi, un’evoluzione così significativa e rapida forse non si vedrà più in questo ambito. Pensate solo al decennio 1980/1990, per esempio, siamo passati da Pac-Man a Monkey Island, tanto per dire. Facciamo tesoro di tutto ciò ma non rendiamolo un nostro limite.
Può sembrare un discorso poco adatto a queste pagine, in fondo è ben presente quel “Retro” nel nome del vostro magazine preferito. Il mio vuole essere solo un invito a non rimanere aggrappati con mani e piedi ai tempi che furono, impedendoci di vedere oltre. Teniamoci strette le nostre retro-passioni ma non smettiamo di guardarci attorno, sarebbero troppe le meraviglie che potremmo perderci senza neanche rendercene conto e sarebbe un grande peccato. I ricordi e le sensazioni che Turrican 2 mi ha fatto (e fa ancora) provare rimarranno sempre tutte lì, nel mio cuore e nella mia mente, dove avranno sempre per me un posto speciale e intoccabile, ma quanto bello e assurdo è Doom Eternal?
Per questo mese è tutto amici e amiche, un saluto a voi e ci rivediamo il mese prossimo sempre da queste parti.
Nel frattempo fate i bravi e giocate forte!

Sommario:

  • Philips Videopac (Magnavox Odyssey2)
  • GameCube – le (s)protezioni
  • Galaksija, il computer dimenticato del socialismo
  • “Deep Learning”? Il C64 c’è!
  • Un sistema operativo per Nintendo NES? Scopriamo il progetto NESOS
  • Come installare Mac OS con SHEEPSHAVER
  • Grafica… Che passione! Parte III – Multicolor bitmap a confronto tra C64 e C128
  • Kathleen Booth, la First Lady dell’Assembly
  • Giappone 20^puntata: il futuro vivrà nel passato!
  • Como fun 2022: bentornata Sala Giochi
  • Arcade Story: quattro chiacchiere con ANTONIO NATI
  • Invincible
  • Maniac Mansion, 35 anni nella leggenda
  • 4th & inches, il football su C64
  • Powa! (GameBoy)
  • Touhou (NEC PC-9800)
  • Captain Ishtar (C64)
  • Gun Nac (NES)
  • Alundra (Playstation)
  • 1942 (Atari 7800)
  • The Battle of Olympus (GameBoy)
  • Bruce Lee: Return of Fury (Atari XL/XE)
  • Lilly’s Saga (MSX2)
  • Mision La Luna (Amiga)
  • Kitsune Zero (Windows)
  • Invader from Andromeda (Atari 2600)
  • Castle of Terror (C64)
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