Eye of The Beholder

RetroMagazine nr. 39 – Anno: 2022 – Autore: Nith

Anno2022
Editore/SviluppatoreAndreas Larsson, Oliver Lindau, Ilesj, Mirage e Twofoloer
GenereDungeon Crawler
PiattaformaCommodore 64
Sito Webhttps://aquabyss.com/
Eye of The Beholder

Incredibile!
Questa è l’espressione che avrai la prima volta che carichi sul tuo C64 (o emulatore o TheC64) Eye of the Beholder. La schermata dei titoli iniziale e la schermata introduttiva sono perfette! Tutto è perfetto. Ricreata magistralmente da Oliver Lindau (V3to) che è noto per aver realizzato le migliori grafiche recenti sul Commodore (Sonic, Caren and the Tangled Tentacles e molti altri).
Ma partiamo con calma.
Tutti conosciamo Eye of the Beholder. Uno dei più iconici dungeon crawler di sempre, sviluppato nel 1991 su Amiga e su PC Dos dalla Westwood Associates e pubblicato dalla SSI con la licenza delle regole del bellissimo Advanced Dungeons & Dragons, per la precisione i Forgotten Realms e la città magica di Waterdeep.
In questa antica e pericolosa città il male si è identificato nel terribile Xanathar, un Beholder ovvero una terrificante aberrazione intelligente e crudele che spesso risiedono in diversi piani di esistenza (prima o poi dovremmo soffermarci ad analizzare il mondo di D&D, Ad&D e soci). I Beholder odiano il genere umano e sono estremamente xenofobi. Xanathar non è da meno e vuole scatenare il chaos in tutti i reami dimenticati, partendo proprio dal Underdark di Waterdeep.
Il giocatore ha quindi l’obbligo di formare un piccolo gruppo di avventurieri e lanciarsi nell’avventura, fronteggiando tutto ciò che c’è di pericoloso e devastante nei terribili dungeon sotterranei.
E vi assicuro che nel underdark c’è di tutto. I Drow e le loro magie folle, i Dwergar, Orchi, Koboldi e tantissime altre creature devastanti.
Insomma, se siete appassionati del mondo realizzato dalla TSR sapete già di cosa parliamo e questo Eye of the Beholder ne incarnava (e ne incarna) perfettamente lo spirito e la perigliosità.
Già dai tempi dell’uscita su Amiga, si parlava di un possibile port. Sembrava un’ipotesi assurda e complessa, ma negli anni gli sviluppatori hanno lavorato in modo incredibile anche superando i limiti della “poca” memoria del C64. Dopo un timido tentativo nel 2006 e nel 2011, nel 2018 comincia lo sviluppo di quella che sarà poi la versione finale. Andreas Larson e il team hanno optato per un formato su cartuccia per superare le limitazioni hardware. Hanno ricominciato da capo e hanno proseguito spediti verso la meta. Ed eccoci al 2022. Con una versione per la stampa da guardare, testare, ammirare e giocare fino alla fine.
Come vi dicevo, c’è tutto. Dopo la bellissima introduzione animata si arriva alla generazione dei personaggi di gioco. Si può fare il proprio personaggio da zero oppure caricarne di già pronti, è stata implementata l’opzione di utilizzo del mouse 1351, che funziona perfettamente se si utilizza un mouse ottico classico da pc sia in emulazione che su real hardware. Ma è possibile anche scegliere i comandi da tastiera.
Anche questi funzionano bene e permettono di immergersi nel gioco completamente. Ottima anche la possibilità di combinare tastiera e mouse, opzione che ho preferito e che permette di giocare velocemente richiamando le azioni da fare.
La grafica del gioco è da strapparsi i capelli. L’uso dei colori è così incredibile da non pensare che sia su un Commodore 64 e in alcuni punti è persino preferibile alle versioni con risoluzioni più alte su macchine a 16 bit. Le animazioni dei mostri, la ricercatezza dei dettagli sulle pareti, i menù laterali dei personaggi… perfetti!
La versione C64 è, ovviamente, meno veloce delle controparti Amiga/Pc, ma risulta più giocabile anche ad una velocità minore.
È stata inserito il supporto C128, e quindi è possibile provare la modalità a 2Mhz che va bella fluida.
Una funzione non presente nella versione originale e che invece è stata inserita qui è quella di Automapping, cosa estremamente utile per tutti i giocatori. Accessibile tramite il tasto “M”, ci permette di visionare esattamente i nostri movimenti nei dungeon.
Bellissima l’opzione che in emulazione C128 del Vice ci consente di avere due schermi. Il primo per il gioco e il secondo con l’automap. Bellissimo.
I vecchi giocatori come me ricorderanno come Eye of the Beholder fosse brutale. Beh, anche questa versione lo è. Non è un gioco per casual gamers, nemmeno un titolo adatto ai deboli di cuore. Questo è un dannato Dungeon Crawler e la Cpu è un cattivissimo Power Master che cercherà di farvi a pezzi già dal primo combattimento coi Koboldi. Le mosse, le azioni, le magie e le cure andranno pianificate al meglio e persino la generazione dei personaggi è fondamentale. Un party equilibrato dovrà avere al proprio interno un forte guerriero, il chierico (io lo preferisco nanico), un buon mago con una marea di dardi incantati e un ladro che vi permetta di forzare serrature ed evitare trappole. Elementi imprescindibili. Quindi scordatevi cose fantasiose… siamo dentro il mondo di Dungeons & Dragons, i mostri simpatici non ci sono e la morte è dietro ogni angolo.
Questo tipo di difficoltà non incide minimamente sulla voglia di giocare fino allo scontro finale. Il team di Larsson e soci ha creato una grande porting. Eye of the Beholder per C64 è sbalorditivo.
Al momento attuale il gioco è quasi pronto, mancano alcuni appunti da sistemare e verrà reso pubblico.
Noi di RMW non possiamo che lodare questo gioiello e rigettarci nei terribili Dungeon di Waterdeep, sperando di non incontrare mai un Tarrasque!

Giocabilità: 99%

Brutale ma è AD&D. C’è tutto quello che era presente nelle versioni a 16 bit. Un capolavoro su Commodore 64.

Longevità: 95%

E’ un gioco di ruolo dentro un dungeon. Praticamente infinite le possibilità di combinare diversi elementi nel party e la difficoltà vi incollerà allo schermo.

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