Un viaggio tattile negli anni ’80

La prima volta che ho giocato su uno ZX Spectrum era il 1989 a casa di un mio caro amico (ciao Filo!). Ci si trovava tutti a casa sua e ci portavano dietro i propri home computer o console del momento (con zaini pieni di cavi, registratori, cassette, cartucce e joystick). Passavamo ore ed ore giocando, digitando programmi Basic non sempre funzionanti e … litigando! Si si discuteva per decidere chi aveva il “computer” migliore. Nonostante i colori del C64 o di altre macchine, lo ZX mi affascinava. I giochi Speccy sembravano assolutamente unici grazie al modo idiosincratico della macchina di limitare le mappe sprite 8×8 a due colori, il che significava che gli oggetti in movimento sullo schermo erano solitamente raccolte di patchwork di pixel colorati, il che portava a un effetto noto come Color Clash. In qualche modo, era sia brutto che bello, e lo è ancora.

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Press Play Again n° 10 – Nov 2024

Games and utilities for C64 and C128

– Dama
– Flight 64
– Microsoft Multiplan
– Kato Shiki
– Le Prigioni di Davide
– Urania
– Principi di Basic
– Logo del Commodore 64
– Jumbo Flight Simulator

An exclusive partnership with DumpClub64

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Kathleen Booth, la First Lady dell’Assembly

Kathleen Hylda Valerie Britten (poi Booth) nacque il 9 Luglio 1922 a Stourbridge (Worcestershire, U.K.). Conseguì la laurea in Matematica presso l’Università di Londra nel 1944 e il dottorato in matematica applicata nel 1950 presso la stessa istituzione. Dopo l’università, dal 1944 al 1946 divenne Junior Scientific Officer presso il Royal Aircraft Establishment di Farnborough, un istituto di ricerca britannico. Nel 1946 iniziò a lavorare come assistente di ricerca presso il Birkbeck College (dove in seguito divenne docente e Research Fellow) e Reaserch Scientist presso la British Rubber Producer’s Research Association (BRPRA). Durante il periodo trascorso alla BRPRA conobbe e poi sposò, nel 1950, Andrew Donald Booth, ed ebbe due figli.

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Commodore 64

Nel 1981 inizia lo sviluppo di un nuovo sistema pensato esclusivamente per il gioco che, dopo alterne vicende, viene riconvertito in un computer vero e proprio. Questo computer viene messo in commercio per sostituire il suo affermato predecessore: non solo fa meglio, diviene esso stesso un best-seller registrando numeri sensazionali e divenendo il computer che ha venduto come nessun altro. Stiamo parlando del Commodore 64, confidenzialmente noto come C64.

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ROGUECRAFT

Ho sempre apprezzato i Dungeon Crawler.

Un genere che presenta alcune caratteristiche derivate direttamente dai giochi di ruolo ma che li semplifica portandoli all’interno di labirinti dove conta poco il dialogo parlato ma è più necessaria l’azione. Uno dei primi videogiochi del genere fu Pedit5, realizzato nel 75 da Rusty Rutheford.

Un titolo basico che includeva diverse caratteristiche di D&D e la presenza di tanti tesori all’interno dell’avventura.

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Tony Montezuma’s Gold

Un’antica maschera leggendaria… Una fitta giungla misteriosa… Templi maledetti… Un eroe senza macchia e senza paura… un joystick… e noi giocatori!

In questa estate italiana ci getteremo alla ricerca della maschera di Montezuma. Non un semplice artefatto, ma un monile dai poteri misteriosi.

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Zak McKracken, il Game B-movie

Eravamo rimasti, con la nostra DeLorean, nel 1987, persi in quel capolavoro che risponde al nome di Maniac Mansion. Ci basta fare un piccolo balzo in avanti nel tempo e piombare nel 1988 per vedere come si è evoluto il discorso intrapreso dalla prima avventura punta e clicca programmata con lo SCUMM.
Zak McKracken and the Alien Mindbenders è, infatti, il secondo gioco ad utilizzare questo splendido motore. Come Maniac Mansion, il gioco fu inizialmente sviluppato per Commodore 64 e successivamente portato su altri sistemi.

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Atari VCS/2600

…neanche i ragazzi del 1977 sarebbero stati capaci di non chiedere di farsi regalare quella nuova console da poco messa in commercio nientepopodimeno che dall’allora re dei videogiochi arcade, Atari. Sì, stiamo parlando dell’Atari VCS, che negli anni a seguire sarebbe divenuta famosa come 2600: una console capace di essere venduta in circa 30 milioni di esemplari e di essere rimasta in commercio per circa 15 anni. È vero, abbiamo già parlato della console nel n. 2 della nostra rivista ma questa volta vogliamo farlo un po’ più approfonditamente, analizzando con dovizia di particolari la storia di questa illustre retro-antenata.

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