ListAmiga – I 5 (+ Bonus) giochi di calcio su AMIGA migliori del mondiale in Qatar

RetroMagazine nr. 41 – Anno: 2023 – Autore: Beppe Rinella

Carissimi amici e carissime amiche che come me dopo l’eliminazione dell’Italia dal prossimo mondiale siete andati/e in “Guru meditation”, bentornati ad una nuova e spumeggiante ListAmiga!
Il mondiale di calcio più assurdo e insensato della storia è ormai alle porte e la nazionale italiana, campione d’Europa in carica, è una barzelletta che non fa neanche ridere e dunque non prenderà parte alla più importante manifestazione calcistica del mondo. Sì, per la seconda volta di fila.
Ma a noi la cosa non interessa minimamente, spegniamo la tv, chiudiamo qualunque piattaforma di streaming più o meno lecita e accendiamo le nostre potenti Amiga (non necessariamente originali eh, non si è integralisti da queste parti!). Il calcio-spettacolo ce lo facciamo noi e perchè non partire da questa piccola selezione di giochi che sono qui a proporvi?
Una precisazione prima di iniziare: ho volutamente escluso i giochi manageriali preferendo il calcio giocato, a mio avviso più adeguato pensando ad una competizione che si esaurisce in brevissimo tempo, com’è il mondiale.
Partiamo allora con:

I 5 (+ BONUS) GIOCHI DI CALCIO SU AMIGA MIGLIORI DEL MONDIALE IN QATAR

KICK OFF 2
Potrebbe tranquillamente bastare così, di cosa stiamo parlando?
Senza esagerazione alcuna, semplicemente un pezzo fondamentale della storia dei videogiochi, non solo di calcio, non solo sportivi ma in assoluto.
Uscito nel 1990, un anno dopo il primo episodio, Kick Off 2 è uno dei migliori giochi di calcio della storia, poco da fare.
Un breve passo indietro: nel 1989 Dino Dini (complimenti ai genitori per la fantasia del nome) decise di sconvolgere completamente il mondo dei videogiochi, in particolare quelli dedicati al calcio, tirando fuori dal cilindro il rivoluzionario Kick Off. Fino ad allora i giochi di calcio prevedevano che sui piedi degli atleti e sul pallone fosse attaccato del velcro, grazie al quale il pallone rimaneva ben incollato ai calciatori, qualunque movimento facessero. In Kick Off niente affatto, la palla qui andava dritta per la sua strada, addomesticarla era davvero impresa ardua, anzi si trattava più di inseguirla facendola andare dove volevamo con una serie di tocchi. Che è ciò che succede nel mondo reale correndo palla al piede.
La visuale dall’alto, o a volo d’uccello se preferite, consentiva di avere visione di una buona porzione di campo, inoltre la presenza del radar rendeva semplice capire dove eravamo noi e soprattutto i nostri compagni.
Il ritmo di gioco era forsennato, il meccanismo dei passaggi però permetteva un certo ragionamento. Tenendo premuto il bottone quando la palla si trovava vicino al nostro giocatore, ci si fermava fintanto che il tasto rimaneva premuto, avendo dunque la possibilità di direzionare il passaggio e infine rilasciare. Il tutto doveva però essere fatto in tempi brevissimi, richiedendo una certa velocità mentale e di esecuzione. Questa era la caratteristica di cui forse ho sentito più la mancanza in Sensible Soccer, dove non c’era possibilità di fermarsi e ragionare un minimo palla al piede, come invece succede nel calcio reale.
Con Kick Off 2, il buon Dino non fece altro che migliorare ogni singolo singolo aspetto rispetto al predecessore, oltre ad introdurre una serie di novità degne di nota.
Il famigerato aftertouch già visto nel primo Kick Off, cioè la possibilità di imprimere l’effetto alla palla un attimo dopo aver tirato, era qui ben presente, diventato ormai uno standard.
L’aspetto tattico fu notevolmente arricchito, mai si era vista prima una tale complessità nella gestione di schemi, avevamo la possibilità di crearne di personalizzati, decidendo la posizione dei singoli giocatori in campo. Il tutto preso di peso dall’ottimo Player Manager (da cui era possibile importare tattiche già create), manageriale anche lui partorito dalla mente di Dino Dini.
Insomma, era finalmente possibile creare alberi di natale, centrocampi a rombo, chiedere ad ali e terzini di macinare chilometri e qualunque altra cosa venisse in mente, compreso lo schieramento “Holly&Benji” (o Captain Tsubasa, se preferite), cioè “prendi la palla e vai sempre dritto, i cross non esistono”.
Tecnicamente essenziale ma non per questo povero, le proporzioni tra le dimensioni dei piccoli giocatori e il campo erano assolutamente azzeccate, a differenza di ciò che solitamente si vedeva in titoli più arcade, tutto era perfettamente funzionale al gioco. Il sonoro invece faceva lo stretto necessario.
Un capolavoro senza tempo e una lezione di programmazione che ancora oggi impressiona e mette in riga titoli decisamente più recenti.

SENSIBLE WORLD OF SOCCER 96/97
Gli amanti dei giochi di calcio su Amiga si sono sempre divisi in due fazioni ben distinte: Kick Off 2 o Sensible Soccer.
Ho già dichiarato in passato la mia appartenenza alla fazione Sensible Soccer, ad oggi il titolo a cui ho giocato di più in vita mia. Questa mia tendenza non mi ha mai impedito di riconoscere l’enorme valore di Kick Off 2 ovviamente, senza l’esistenza di Dino Dini probabilmente il calcio dei ragazzi Sensibili non sarebbe mai esistito, quindi grazie ancora Dino!
Venendo a noi, Sensible World of Soccer 96/97 (da qui in poi SWOS) è la migliore versione tra le numerose uscite.
La prima versione di Sensible Soccer, senza il “World of” in mezzo, uscì nel 1992, poi un paio di aggiornamenti con qualche piccola miglioria, ma è nel 1994 che vide la luce la prima versione di SWOS. Non si trattava ovviamente di un mero cambio di nome, quel “World of” non era affatto casuale e comprendeva davvero parecchie cose.
La più grande introduzione in SWOS fu la modalità carriera, che potevamo affrontare come semplici giocatori, preoccupandoci “solo” di scendere in campo, come manager, quindi niente campo ma gestione della squadra, calciomercato compreso, oppure entrambe le cose.
Acquistare e vendere i giocatori era un’attività che poteva richiedere parecchio tempo, perdersi nello sterminato database di campionati, squadre e giocatori era davvero molto facile, fare scouting letteralmente in tutto il mondo alla ricerca del talento sconosciuto era entusiasmante e condividere la nostra nuova scoperta con gli amici era motivo di enorme vanto.
L’aspetto tattico era stato notevolmente approfondito, con la possibilità di creare schemi e tattiche piuttosto articolati, decidendo la posizione di ogni singolo giocatore in base al punto del campo in cui si trovava il pallone.
A fine stagione poi arrivavano le offerte di altre società che richiedevano i nostri servigi, nazionali comprese. Migliore era stata la nostra stagione, migliori erano società e nazionali interessate a noi.
Graficamente SWOS è a dir poco minimale, con giocatori minuscoli e piuttosto poveri di animazioni, ma è tutto dannatamente perfetto. La visuale dall’alto, qualche metro più su rispetto a Kick Off, faceva sì che la porzione di campo visibile fosse davvero ampia, tanto da rendere inutile la presenza del radar presente in Kick Off.
Nel corso del match era possibile sentire il brusio costante del pubblico, cori, boati a seguito di una parata o un’espulsione, oltre ovviamente alle esultanze dopo un gol, gli effetti sonori erano nella norma.
SWOS era forse meno realistico di Kick Off 2, puntava decisamente di più sull’immediatezza e lo faceva alla grande. Era il classico gioco semplice da giocare ma che richiedeva molta pratica per essere padroneggiato a dovere, rivelandosi più complesso di quanto non lo fosse in apparenza. Giocare a SWOS era tremendamente divertente e lo è ancora, il rischio dipendenza poi è altissimo.
Un capolavoro senza tempo, nel vero senso della parola essendo ad oggi vivo e vegeto grazie ad aggiornamenti annuali.
Meraviglioso.

GOAL!
Si scrive Goal! ma si legge Kick Off 3.
Abbandonata la Anco, per Dino Dini il nome “Kick Off” non fu più utilizzabile e chiamò dunque la sua nuova opera Goal!, amava i nomi semplici insomma.
La Anco poi un Kick Off 3 lo pubblicò, ma può essere tranquillamente classificato come immondizia.
Goal! migliorò sotto ogni aspetto Kick Off 2 e non era affatto facile.
L’aspetto grafico fu nettamente migliorato, con giocatori più grandi e ben animati, apparivano piuttosto tarchiati e decisamente robusti, li ho sempre apprezzati molto. Le visuali disponibili erano due, una più ravvicinata rispetto a Kick Off e l’altra più simile a quella di Sensible Soccer, forse un po’ più “lontana”. A meno che non si scegliesse di voler utilizzare solo una delle due, il computer le utilizzava entrambe. Visuale più stretta durante l’azione, visuale più larga per calci da fermo e rimesse laterali. Inoltre era possibile cambiare l’orientamento del campo, disponendolo in orizzontale e non solo in verticale, personalmente l’ho sempre trovato straniante preferendo la disposizione classica.
Fu introdotta una nuova modalità per la battuta di punizioni e calcio d’angolo, davanti al giocatore incaricato della battuta compariva una linea tratteggiata che consentiva di stabilire angolo, forza e traiettoria del tiro o cross.
Interessante le funzioni del replay, che permettevano di rivedere i propri gol, riavvolgere e riprodurti a rallentatore, oltre a poterli salvare su disco.
Per la prima volta in un gioco di Dino Dini, i nomi dei giocatori erano reali e ognuno aveva un ricco elenco di statistiche e parametri, con circa 3000 giocatori disponibile si trattò indubbiamente di un gran lavoro.
Le competizioni disponibili non erano molte e niente di ufficiale, era possibile creare il proprio campionato includendo un massimo di 32 squadre, mentre nella modalità arcade si affrontavano cinque squadre con livello di difficoltà crescente, infine le classiche amichevoli. Nessuna coppa, scelta curiosa e abbastanza inspiegabile. Una piccola considerazione sull’interfaccia dei diversi menù: decisamente spartana con tutti quei blocchi squadrati, io l’ho sempre adorata!
Goal! è davvero un signor gioco di calcio, veloce, frenetico ma con cui è possibile imbastire trame di gioco davvero articolate e soddisfacenti. E’ forse il titolo che più di tutti mi ha dato la sensazione di giocare a calcio. Non è semplice da padroneggiare, richiede pratica e dedizione che danno però ottimi frutti
Il paragone con Sensible Soccer è inevitabile ma sono giochi molto diversi tra loro, talmente diversi da essere forse complementari, tra i due Goal! punta decisamente di più sulla simulazione.
Goal! è un titolo fondamentale che non può assolutamente mancare a chiunque ami il calcio.

SIERRA SOCCER
Ho sempre amato Sierra Soccer, nonostante non sia di certo il miglior gioco di calcio disponibile su Amiga e anzi, abbia non pochi difetti.
Quando uscì nel 1994, in piena febbre da mondiale in USA, il tempo che teoricamente avrei dovuto impiegare nello studio in vista dell’arduo esame di terza media, calò drasticamente a causa di Sierra Soccer.
Le modalità di gioco che questo titolo offriva erano piuttosto misere: amichevole, coppa, allenamento di punizioni e calci di rigore. La coppa prevedeva la scelta tra gironi casuali o quelli della coppa del mondo ufficiale che si sarebbe giocata da lì a poco, potevano prendere parte alla competizione un massimo di 8 giocatori, scegliendo ognuno la propria squadra.
Di licenze ufficiali non vi era traccia, i nomi dei giocatori erano tutti comicamente storpiati, nell’Italia ad esempio giocavano calciatori del calibro di Maldeeni, Beraisi, Senyori e il grande Roberto Bajhio, che sarebbero comunque infinitamente migliori dei nazionali attuali. Non c’era nulla di personalizzabile, in compenso era possibile creare la propria squadra da zero.
Graficamente Sierra Soccer non era affatto male, i giocatori erano piccoli ma dotati di un buon numero di animazioni ben realizzate. La particolarità erano il campo e la visuale. Entrambi questi aspetti ricordavano Striker, uscito un paio di anni prima. Il campo era tridimensionale e la visuale non era perpendicolare al campo o quasi come in Sensible Soccer, ma più o meno a 45 gradi, più alle spalle dei calciatori diciamo. Le ridotte dimensioni dei calciatori consentivano di avere comunque un’ottima visione del campo, inoltre da questa posizione tutto era in prospettiva, quindi con la porta più distante di dimensioni ridotte rispetto a quella più vicina e niente aree di rigore con angoli perfettamente retti.
A differenza dei giochi fin qui trattati, Sierra Soccer era decisamente arcade, la palla rimaneva perfettamente attaccata ai giocatori consentendo clamorosi slalom tra gli avversari e cambi di direzione improvvisi, tutto senza che la palla si allontanasse mai dai nostri piedi.
Il difetto più fastidioso era forse l’assegnazione del giocatore controllato in fase difensiva. In pratica il computer decideva quando e quale giocatore veniva controllato da noi, la qual cosa spesso non funzionava molto bene. Spesso ci si trovava ad inseguire l’avversario con la palla, arrivandogli ormai vicino, perdendo però all’improvviso il controllo del nostro giocatore in favore di un compagno più lontano. Un difetto piuttosto frustrante ma dopo un po’ di tempo si imparava a capire come il computer “ragionava” e a prevedere dunque quale giocatore avremmo controllato e quando.
Quanto detto fin qui in effetti non fa certo pensare a un gran gioco, Sierra Soccer in effetti era ben lontano dalla perfezione. Nonostante ciò era maledettamente divertente, avere la palla sempre ben salda ai nostri piedi ci consentiva di non preoccuparci di doverla inseguire, permettendoci di costruire azioni anche piuttosto complesse. I gol segnati in Sierra Soccer potevano essere altamente spettacolari e non poco esaltanti, la soddisfazione di sparare una fucilata da fuori area che va a infilarsi dritta all’incrocio, con il portiere in tuffo che nulla può, dava una soddisfazione non indifferente.
Sierra Soccer era un gioco senza la pretesa di voler essere il migliore sulla piazza, rispetto a Sensible Soccer e Goal! giocava un altro campionato, giusto per usare una metafora in tema.
Era immediato, divertente, quasi essenziale e sfacciatamente arcade e regalò a me e non solo diversi mesi di puro divertimento.

EUROPEAN CHAMPIONS
Pubblicato in Italia con il nome di “Retee 2!” e in Germania come “Lothar Matthaeus Die Soccer”, European Champions (EC) fu un ottimo gioco di calcio, in alcuni casi non accolto troppo bene dalla critica o comunque non come avrebbe, a mio avviso, meritato.
Anche in questo caso, così come in Sierra Soccer, si puntò decisamente più sull’aspetto arcade che non alla simulazione come avveniva in Kick Off e figli. Dunque palla ben attaccata ai piedi e via. Nonostante ciò però, l’innovativo sistema di passaggi che CE introdusse rendeva il gioco decisamente profondo e permetteva la costruzione di azioni davvero spettacolari.
Era possibile effettuare passaggi in diversi modi, partendo da quello quello più semplice, sul giocatore con la palla compariva una freccia che indicava verso quale giocatore avremmo lanciato il pallone. Mentre la palla viaggiava da un giocatore all’altro, premendo ancora il bottone facevamo sì che il destinatario della palla passasse o tirasse, a seconda di dove si trovava, di prima intenzione. In questo caso sia il giocatore a cui passare che l’azione compiuta da chi riceveva erano stabiliti dal computer, in base alla nostra posizione in campo e a quella dei nostri compagni, dando inizialmente l’impressione che ciò che succedeva in campo non fosse proprio merito nostro. Ma non era così, una volta assimilato il meccanismo e con un po’ di pratica era possibile creare azioni corali con tocchi di prima davvero entusiasmanti. Un’altra possibilità era quella di tenere premuto il bottone, una freccia compariva davanti al nostro giocatore e potevamo indirizzare il passaggio dove volevamo muovendo a quel punto la freccia, più si teneva premuto maggiore era la lunghezza del passaggio. Infine c’era la possibilità di passare selezionando direttamente il destinatario, il giocatore palla al piede proseguiva la sua corsa mentre noi sceglievamo a chi indirizzare il passaggio. Quest’ultima forse era la modalità meno pratica ma con un po’ di esercizio era davvero interessante.
Il sistema di controllo dunque non era così semplice come avveniva solitamente in giochi arcade e richiedeva una buona dose di pratica, ma una volta padroneggiato il tutto se ne apprezzava la versatilità oltre che l’originalità.
Era possibile giocare a EC utilizzando due visuali differenti, intercambiabili anche a partita in corso, la visione dall’alto ma decisamente più stretta rispetto a Sensible Soccer e la visione laterale, a mio parere la migliore e che permetteva di apprezzare maggiormente la buona fattura di giocatori e animazioni.
Il sonoro non era certo il punto di forza di EC, ricordo in particolare le trombette che si sentivano durante la partita, abbastanza ridicole.
EC offre tutte le modalità di gioco classiche, non mancano dunque coppe, campionati e amichevoli. E ancora, creazione di tattiche personalizzate, possibilità di personalizzare squadre e calciatori agendo sui molti parametri presenti.
Insomma, EC offriva davvero tutto ciò che un appassionato di calcio poteva desiderare, era ricco di opzioni e personalizzazioni e una volta presa confidenza con il sistema di controllo diventava esaltante come pochi.
Se vi capiterà di discutere di titoli calcistici su Amiga forse non sentirete nominare spesso EC e questa è a mio parere profondamente ingiusto, è un ottimo titolo che tentò di introdurre meccaniche davvero nuove distinguendosi dai concorrenti e lo fece con ottimi risultati.
Se non lo avete ancora fatto è da recuperare assolutamente.

SOCCER KID (BONUS)
Il perchè di quel BONUS è evidente, mettere un platform in una lista dedicata a giochi di calcio non ha molto senso, in questo caso però il calcio c’entra comunque e molto.
L’anno di uscita di Soccer Kid è sempre il 1994 e l’intenzione è evidentemente quella di sfruttare l’attesa del mondiale di USA 94. Krisalis decise di sfruttare il crescente entusiasmo da campionato del mondo con un platform di pregevole fattura.
La storia era semplice e sufficientemente assurda: degli alieni collezionisti di trofei di altri pianeti, decidono di impossessarsi della coppa del mondo. Durante il trasposto sulla loro astronave, tramite il classico raggio alieno che trasporta cose sulle astronavi, un asteroide colpisce la coppa rompendola in 5 pezzi che ricadono sulla Terra, ognuno in un paese diverso.
Il nostro compito, nei panni di Soccer Kid, era di recuperare i cinque pezzi della coppa sparsi in Inghilterra, Italia, Russia, Giappone e USA. Ogni livello era diviso in tre sezioni e alla fine di ognuno c’era il classico e immancabile boss da affrontare.
La particolarità di questo titolo era l’unica arma di cui disponevamo, cioè il nostro fidato pallone da calcio. Il protagonista con il pallone ci sapeva fare e utilizzava tutti i suoi colpi migliori per offendere. Potevamo colpire i nostri avversari con tiri, colpi di testa, rovesciate e molto altro. Il pallone era poi utilizzabile anche come trampolino per spiccare salti notevoli e raggiungere punti altrimenti inaccessibili. Nel corso della nostra avventura inoltre dovevamo raccogliere le figurine dei calciatori sparsi in giro per i livelli, undici per ognuno e completando la collezione si aveva accesso a livelli bonus.
Soccer Kid è graficamente delizioso, a partire dal protagonista ricco di animazioni, tutto è realizzato a regola d’arte. I diversi paesi sono ottimamente realizzati e riconoscibili, con ambientazioni caratteristiche e nemici a tema. Anche le musiche fanno un ottimo lavoro, diverse per ogni ambiente e molto piacevoli.
Uno scrolling perfetto e senza la minima incertezza completa un lavoro di qualità eccelsa.
Soccer Kid è un platform ottimo, tra i migliori su Amiga e con il grande merito di introdurre qualcosa di davvero originale che lo rende unico rispetto ai concorrenti dello stesso genere, tutto questo introducendo “solo” l’uso di un pallone, niente male davvero.
Lungo, vario, discretamente impegnativo, Soccer Kid è una gioia da giocare e costituisce un ottimo diversivo tra una partita a Sensible Soccer e una a Goal!, rimanendo però sempre in tema calcistico.
Delizioso.

La nostra amata Amiga ha davvero tanto da offrire quando si tratta di dare calci a un pallone, venite a trovarci sui nostri canali social e fateci sapere quali sono i vostri giochi preferiti!

A saluto a voi tutti/e e AMIGA FOREVER!

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