La “nuova” Commodore – Intervista a Christian “Peri Frantic” Simpson

La nascita della “Nuova” Commodore ha dato una profonda scossa al mondo dei nostalgici, dei retro-appassionati e di chi, come il sottoscritto hanno vissuto l’era gloriosa del C64 e delle macchine Amiga. Una scossa di entusiasmo, di polemiche e di quesiti.

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Power C – il miglior compilatore C per C64/128?

Devo essere sincero: nel periodo d’oro della diffusione del Commodore 64, la seconda metà degli anni 80, non avevo mai sentito parlare di Power C, né (mea culpa) di altri compilatori per il linguaggio C per quello che era il mio primo computer. Una combinazione di motivi sono alla base di questa mia lacuna: consideravo, a torto, il C64 troppo poco potente per un compilatore del linguaggio C che invece associavo, anche qui erroneamente, a macchine più evolute come Amiga o PC 386.

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Permutazioni (per C64)

Le lettere che formano la “parola” EFBDCA sono le prime sei lettere dell’alfabeto. Qual è la parola, sempre formata da queste lettere, che le è immediatamente successiva in ordine alfabetico? Visto quanto richiesto, cercheremo, per quanto possibile, di mantenere inalterate le prime lettere per cui … partiremo dal fondo.

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Il Fortran sul Commodore 64

Come abbiamo già avuto modo di toccare con mano, il Commodore 64 ha ospitato qualsiasi tipo di software, ludico e non, ed ovviamente, nella lista dei linguaggi di programmazione disponibili per questo home computer, non poteva mancare il Fortran.

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Wonder Boy Dragon’s Trap

“Anche dopo molti anni, le perle brillano come appena raccolte”.
Nel 1989 Sega fa uscire sul mercato il seguito del giocabile e meraviglioso Wonder Boy in Monster Land, gioco da sala e in seguito convertito su qualsiasi sistema casalingo.
Uscì così sul mercato Wonder Boy III the Dragon Trap, ma solo su Sega Master System (e in seguito su PC ENGINE). Fu un successo incredibile tanto da essere riconosciuto uno dei migliori titoli della piccola console SEGA a 8 BIT.

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Moon Cresta

Dopo infinite battaglie con il cabinato di Space Invaders dove le uniche nostre difese erano quelle barriere che secondo dopo secondo si sgretolavano sotto i nostri colpi e sotto i laser degli alieni ecco che Moon Cresta ci regalò un’astronave modulare composta da tre stadi (con il numero chiaramente impresso sulle navette stesse) così come una nuova invasione di navi aliene che pur arrivando in gruppo sapevano muoversi in ogni direzione utilizzando persino semplici e talvolta prevedibili pattern di movimento con l’unico scopo di ridurre tutti i nostri moduli in piccoli rottami dispersi nello spazio.

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