RetroMagazine World n° 51 – Settembre/Ottobre 2025

Hanno collaborato alla stesura di questo numero di RetroMagazine World (in ordine sparso):

  • David “Cercamon” La Monaca
  • Carlo N. Del Mar Pirazzini
  • Daniele Brahimi
  • Francesco Fiorentini
  • Pietro “WarioPunk” Turri
  • Roberto Del Mar Pirazzini
  • Giampaolo Moraschi
  • Takahiro Yoshioka
  • Eugenio Rapella
  • Tommaso Pitturru
  • Michele Ugolini
  • Chiara “Kika” Carrara
  • Ingrid Poggiali
  • Lino, alias Bimbomillo
  • Alex “LEX” Fridman
  • Felice Nardella aka “Kimono”
  • Marta Rossmann
  • Querino Ialongo
  • Immagine di copertina: Giuseppe Mangini
  • Layout di copertina: Carlo N. Del Mar Pirazzini

Editoriale di Francesco Fiorentini – Perché il retrocomputing è più attuale che mai!

Prendo spunto da un paio di scambi di opinione a cui ho partecipato in
questi giorni. In un’epoca in cui l’intelligenza artificiale la fa da padrona
e i nostri dati sono memorizzati “non si sa dove” nel cloud, c’è un
paradosso che continua a crescere: il fascino per i computer del
passato. Dell’effetto nostalgia abbiamo parlato fino allo sfinimento, ma
personalmente non credo che si tratti solo di questo. Sarebbe riduttivo.
Mi sono quindi fatto un paio di domande a cui ho cercato di dare delle
risposte.
Ritorno alla concretezza
In un mondo ipertecnologico, dove tutto è dematerializzato, sentiamo il
bisogno di concretezza. I computer di una volta erano tangibili,
accessibili, perfino “umanamente” imperfetti. Potevi aprirli, capirli,
modificarli. Ma non è solo questo, i giochi odierni sono quasi solamente
in formato digitale, una volta acquistati possiamo scaricarli da qualche
parte (a volte nemmeno quello), ma in mano non ci rimane niente.
Niente supporto fisico, nessun manuale da portare a letto per
fantasticare sulle future partite, nessuna scatola da mettere in bella
mostra negli scaffali o nella libreria. Personalmente ne sento la
mancanza. Fra qualche anno, cosa resterà in mano ai giovani di oggi dei
giochi che hanno accompagnato la loro infanzia? Niente…
Riscoprire i limiti
Sempre piú coder, sicuramente esperti anche di linguaggi moderni,
stanno riscoprendo il fascino di realizzare software per macchine con
limiti significativi (pochi kilobyte di RAM, CPU lente, risoluzioni video
bassissime…). Probabilmente la sfida di riuscire a realizzare qualcosa di
rilevante nonostante i limiti oggettivi restituisce un senso di
padronanza e creatività che spesso si perde nello sviluppo moderno.
Aspetto sociologico e culturale
Recuperare, restaurare e documentare sistemi, software, riviste e libri
dell’epoca, significa preservare la memoria del momento in cui
l’informatica era esplorativa e visionaria. Significa trattare i computer
non solo come strumenti, ma come oggetti culturali. Oggetti che,
volenti o nolenti, hanno cambiato il tessuto sociale e le abitudini di
milioni di persone negli ultimi 40 anni!
Una comunità attiva
È palese quindi che attorno al retrocomputing si sia formata una
comunità globale e, speriamo, sempre più intergenerazionale. Forum,
social media, canali YouTube, progetti open source e fiere dedicate
raccontano una passione condivisa da sempre più persone. E se è pur
vero che il grosso è formato da nostalgici padri di famiglia, anche i
giovani stanno scoprendo il fascino di macchine, e giochi, che sono
lontani anni luce dai fasti moderni. Mia figlia (6 anni) gioca
regolarmente con giochi per Amiga, C64, GameBoy e Nintendo DS…
Il retrocomputing non è quindi solo nostalgia, è consapevolezza! È il
desiderio di capire come e perché siamo arrivati dove siamo adesso. E
forse è proprio questa consapevolezza che può accendere la curiosità
anche nei più giovani, offrendo loro non solo una lezione di storia
digitale, ma un’autentica scintilla di passione. Io ci spero. E voi?

Sommario:

  • …Commodore 64 Ultimate
  • Happy Birthday! 40 Anni di Amiga
  • Happy Birthday Atari ST… Il JackIntosh!
  • Commodore risorge dalle ceneri (di nuovo)
  • …La nuova versione dello ZX Spectrum NEXT
  • L’MSX che non fu: un prototipo dimenticato
  • Visual Basic 6 sul browser?
  • Ottaedro in rotazione sul Commodore 64
  • La Biblioteca di Retromagazine World
  • I misteriosi comandi dell’MS-DOS: EDLIN
  • Permutazioni casuali per un quesito
  • I libri di Dario, l’I.A. e il C64
  • Generazione 80
  • La “nuova” Commodore
  • Intervista a Luigi Bonifacino
  • …Gachagachagachagacha…pon!
  • La storia sconosciuta di Takeru…
  • Krogharr (Amiga)
  • Outrun Amiga Edition (Amiga AGA)
  • Shantae Adavnce (GBA)
  • Galactic Panic (Atari ST)
  • The Cursed Legacy (MegaDrive)
  • Lunar Skirmish (SMS)
  • The Secret of the Four Winds (SMS)
  • Knight of the Moon (NES)
  • Tiny Magic (MSX 2)
  • Earthion (Varie)
  • Cubix (Spectrum)
  • Daemonclaw: Origin of Nnar (MegaDrive)
  • Gladmort (Varie)
  • P47 II MD (Megadrive)
  • Rust ‘n’ Steel (C64)
  • Baten Kaitos (Gamecube/Switch)
  • Boni in Bat Hell! (Spectrum)
  • El Cartero (C64)
  • Track ‘n’ Field (Amiga AGA)
  • Outrun Game Boy (Gameboy)
  • Random Ancient Stones (C64)
  • ZPF (MegaDrive)
  • Tiger-Heli (Atari 7800)
  • Castle of Terror (GBC)
  • Jixa Lady Tiger (Windows)
  • Dude the Deck Swabber (NES)
  • Defender (Atari ST)
  • Gyruss (Amiga)
  • Donkey Kong (Plus 4)
  • Phil’s Adventure (Plus 4)
  • Willow (Arcade)
  • Conan (C64)
  • Hokuto No Ken (Playstation)
  • Speed Freaks (Playstation)
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