COMMODORE 64 ULTIMATE… Future days are back!

Sotto l’albero di tantissimi nostalgici è arrivato il nuovo C64 Ultimate. La creatura della “rinata” Commodore International Corporation capitanata da Peri Fractic.
Vederlo li sotto, in mezzo ad altri regali, ci riporta tutti un po’ indietro. Nei gloriosi anni ’80, dove tutto era magico e che ci scaldano il cuore attraverso i ricordi.

Il team dietro al rilancio del marchio Commodore mescola figure storiche e volti della scena retro-contemporanea, portando la credibilità dell’operazione agli occhi degli appassionati più “hardcore”. Tra i nomi coinvolti ci sono Al Charpentier, Bil Herd, Dave Haynie, Jeri Ellsworth e RJ Mical e tanti altri. Testimonianza di un progetto che guarda tanto al passato quanto alla community attuale.​
Ma veniamo a noi… è il momento di aprire la scatola e vedere cosa c’è dentro.

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Un remake di console retrò per i ragazzi degli anni ’80

Il nuovo 7800+ ha ciò che serve per entrare nel ring delle migliori console retrò ? Forse sì, ma rivaleggia con il suo stesso “fratello minore” uscito lo scorso anno, il 2600+. Entrambi sono praticamente lo stesso dispositivo, che offre un modo per giocare a cartucce originali e nuove utilizzando emulatori integrati. Certo, il 7800+ indossa una “canottiera” diversa con vibrazioni sexy anni ’80, qualcosa con cui i giocatori cresciuti in quel decennio apprezzeranno molto.

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Un viaggio tattile negli anni ’80

La prima volta che ho giocato su uno ZX Spectrum era il 1989 a casa di un mio caro amico (ciao Filo!). Ci si trovava tutti a casa sua e ci portavano dietro i propri home computer o console del momento (con zaini pieni di cavi, registratori, cassette, cartucce e joystick). Passavamo ore ed ore giocando, digitando programmi Basic non sempre funzionanti e … litigando! Si si discuteva per decidere chi aveva il “computer” migliore. Nonostante i colori del C64 o di altre macchine, lo ZX mi affascinava. I giochi Speccy sembravano assolutamente unici grazie al modo idiosincratico della macchina di limitare le mappe sprite 8×8 a due colori, il che significava che gli oggetti in movimento sullo schermo erano solitamente raccolte di patchwork di pixel colorati, il che portava a un effetto noto come Color Clash. In qualche modo, era sia brutto che bello, e lo è ancora.

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