Commodore 64 Ultimate: la recensione
Autore: Alex “LEX” Fridman e Carlo Nithaiah Del Mar (trad)
Sito Web del prodotto: Commodore
Una nuova anima… Commodore!

Sotto l’albero di tantissimi nostalgici è arrivato il nuovo C64 Ultimate. La creatura della “rinata” Commodore International Corporation capitanata da Peri Fractic.
Vederlo li sotto, in mezzo ad altri regali, ci riporta tutti un po’ indietro. Nei gloriosi anni ’80, dove tutto era magico e che ci scaldano il cuore attraverso i ricordi.
Il team dietro al rilancio del marchio Commodore mescola figure storiche e volti della scena retro-contemporanea, portando la credibilità dell’operazione agli occhi degli appassionati più “hardcore”. Tra i nomi coinvolti ci sono Al Charpentier, Bil Herd, Dave Haynie, Jeri Ellsworth e RJ Mical e tanti altri. Testimonianza di un progetto che guarda tanto al passato quanto alla community attuale.
Ma veniamo a noi… è il momento di aprire la scatola e vedere cosa c’è dentro.
PREMESSA
Urge farla sempre la premessa. Il Commodore 64 Ultimate è una rinascita ufficiale del C64 pensata per chi vuole usare l’8bit di Commodore e non solo “ricordarlo”. Puntare all’implementazione FPGA anziché sulla semplice emulazione è stata la scelta giusta, perché offre un’esperienza praticamente sovrapponibile all’hardware originale, ma con tutte le comodità moderne di connettività e gestione file… magari spronando ancora di più la già solidissima scena “homebrew” su questa piattaforma. All’interno della classica scocca alla “Biscottone” batte un cuore FPGA basato su chip AMD Artix‑7, che replica CPU, grafica e audio del C64, garantendo compatibilità elevatissima con software e periferiche d’epoca. Sul fronte estetico abbiamo diverse versioni. Quella ordinata è la versione beige che riproduce il look del modello del 1982 con una fedeltà quasi maniacale, mentre la variante trasparente “Starlight” reinterpreta il mito in chiave scenografica, grazie alla scocca RGB che sembra uscita da uno spot futuristico degli anni ’80 (decisamente tamarra ma con un fascino estremo). C’è anche la modalità “Founder”, ma per ora non sono riuscito a darci un’occhiata. In entrambi i casi, la tastiera integra switch meccanici moderni ma mantiene layout e sensazioni molto vicine all’originale, risultando comoda tanto per il gioco quanto per il BASIC. La vera forza del C64 Ultimate, però, è nella doppia anima: da un lato conserva porte storiche come Datasette, seriale per drive 1541, slot cartucce, uscite video analogiche e connettori DB9 per joystick originali; dall’altro aggiunge HDMI fino a 1080p, USB, Wi‑Fi e Bluetooth, permettendo di passare senza sforzo dal CRT alla TV 4K. Il sistema operativo alterna il classico prompt del C64 BASIC al menu Ultimate decisamente più moderno e amichevole con un file browser e la possibilità di settare tutte le impostazioni possibili (audio, video, gestione rete e altro).

“Apriamola questa dannata scatola”
Bello il box. Profuma di Commodore e fa bene alla vista. Aprendo la confezione ci si trova subito davanti il Commodore 64 Ultimate, ben protetto da polistirolo e plastica, affiancato da una scatola con cavi, alimentatore e una chiavetta USB rossa a forma di “cassetta” che contiene giochi, demo e file vari, oltre a un voluminoso manuale ad anelli che riprende lo stile della guida originale (decisamente bello!).
Il menù C64U e le sue funzioni
Ne ho già parlato prima, ma ci tengo ad inoltrami ancora un po’ nelC64U menù. Come vi dicevo si tratta di un file browser dalle diverse funzioni: da qui si possono caricare giochi e immagini disco da USB, microSD o rete, configurare connessioni Wi‑Fi ed Ethernet, regolare parametri video e audio e persino spingere l’overclock da 1 MHz fino a 64 MHz, attivando se necessario una RAM Expansion Unit virtuale fino a 16 MB (e giocare a Sonic diventa libidine). L’interfaccia, pur richiedendo un minimo di abitudine a causa del layout particolare della tastiera C64 (per i novellini, noi croccantissimi esperti non ci spaventiamo!), consente anche di adattare risoluzione e resa dell’immagine al proprio monitor (fino a 1080p), con la possibilità di abilitare o disabilitare scanline a piacere per trovare il giusto equilibrio tra look retro e comfort visivo. Il tutto in modo piuttosto gradevole.

“… ma posso attaccarci tutto?”
Si! Sulla carta si! Sul fronte della compatibilità, i test che ho fatto confermano lavora senza problemi con cartucce originali come con alcune cartucce moderne (Kung Fu Flash ad esempio), joystick autocostruiti a 9 pin (ne ho uno fatto in casa che vi faccio vedere in foto), emulatori di datasette Tapuino e dispositivi SD2IEC che simulano il drive 1541. L’unico accorgimento riguarda proprio

l’SD2IEC: occorre disattivare temporaneamente dal menu l’unità virtuale “Built‑in Drive A” per liberare il bus, dopo di che i comandi funzionano esattamente come su un C64 reale e si possono avviare demo e giochi da supporti esterni senza intoppi.
“… cosa c’è dentro il biscottone?”
La Pcb riprende il layout del C64 sostituendo la logica originale con l’FPGA. Tutto il resto rimane nella loro esatta posizione: le porte per joystick, cartucce, alimentazione, datasette e drive restano nella posizione attesa. Al posto della vecchia User Port troviamo HDMI, Ethernet e USB. La motherboard di color bianco con serigrafia nera ospita il modulo Artix‑7 su zoccolo tipo SODIMM, un ESP32‑S3 per il Wi‑Fi, un header P7 per collegare se si vuole una tastiera C64 originale, e due zoccoli ZIF etichettati SID CHIP 1 e 2 che permettono di montare uno o due SID reali al posto dell’emulazione UltiSID integrata.

Test SID, caricamento gioco e messa online
Le Sid presenti su scheda sono davvero convincenti, ma la possibilità di installe i chip 6581/8580 personali e poi selezionarli dal menu ci permette di risentire quel carattere tipico del C64. Sul fronte del caricamento software… che dire… ci si può buttare su tutto. Oltre alle cassette originali, i floppy e le cartucce fisiche, la macchina legge direttamente USB con file di qualsiasi tipo (.tap, .d64, ecc) tramite il file browser. Questo mix antico/moderno mi garba assai!
Tramite lo strumento Commoserver/File Search possiamo andare in rete con Wi Fi o Ethernet e scaricare quello che ci interessa. Chiude il tutto, la presenza del Basic e la possibilità di poter visualizzare e testare la quantità “disumana” di applicativi, programmi e utility, di fatto allargando allo sviluppo diretto di nuovo software.

Conclusioni:
Il Commodore 64 Ultimate non è solo una replica lussuosa di un computer storico, ma una piattaforma completa pensata per tenere vivo l’ecosistema C64 nel lungo periodo. L’hardware FPGA Artix‑7, la cura costruttiva della scheda madre e il coinvolgimento di figure chiave della storia Commodore lo rendono un prodotto credibile anche agli occhi dei puristi, mentre il menu avanzato, la rete integrata e il supporto sia ai supporti originali sia a immagini digitali lo trasformano in uno strumento potente per giocare, sviluppare e preservare software.
Questa “cura” ha un prezzo: il listino parte da circa 299,99 dollari per la versione beige, posizionandolo nettamente sopra alle soluzioni basate su emulazione come THEC64 e molto vicino, se non oltre, al costo di un buon C64 originale sul mercato dell’usato (ovviamente dipende dal modello). È una macchina pensata per chi vuole il “modo definitivo” di vivere il C64 oggi, più che per chi cerca solo una serata di nostalgia plug‑and‑play.

TABELLE COMPARATIVE C64 Ultimate vs C64 originale vs THEC64
| Caratteristica | C64 Ultimate | C64 originale (anni ’80) | THEC64 (Maxi) |
| Specifiche tecniche | FPGA AMD Artix‑7, replica hardware ciclica. | MOS 6510 e chip originali VIC‑II, SID, CIA. | Emulazione VICE su CPU ARM quad‑core. |
| Uscite video | HDMI 1080p + S‑Video/Composito analogico. | RF/composito, con adattatori per ingressi moderni. | HDMI 720p, nessuna uscita analogica. |
| Porte | Datasette, seriale IEC, slot cartucce, DB9 joystick, multi‑video out. | Datasette, seriale IEC, slot cartucce, DB9 joystick, user port. | Solo USB e HDMI, niente porte originali. |
| Compatibilità fisica | Supporta periferiche originali (tape, floppy, cartucce, joystick). | Compatibilità nativa con tutto l’ecosistema C64. | Solo dispositivi USB; niente Datasette o drive reali. |
| Tastiera | Meccanica moderna, layout C64, pensata per uso intensivo. | Tastiera a membrana/contatti dell’epoca, feeling autentico ma soggetto a usura. | Tastiera funzionante, ma con feeling più morbido e meno “solido”. |
| Software incluso | USB “cassette” con 50 giochi, demo e musica. | Nessun software incluso di serie; dipendeva dal bundle. | 64 giochi preinstallati e interfaccia a carosello. |
| Interfaccia utente | C64 BASIC + menu Ultimate con browser file e opzioni avanzate. | Solo BASIC e comandi a riga; gestione supporti totalmente manuale. | Menu grafico per selezione giochi + modalità BASIC classica. |
| Connettività moderna | USB, Wi‑Fi, Bluetooth, espansioni interne (microSD, SID reali). | Nessuna; tutto analogico e off‑line. | USB per storage e joystick moderni, niente rete integrata. |
| Prezzo indicativo | Da ~299,99 $ per la versione beige. | Solo mercato usato, con prezzi variabili anche elevati. | Circa 109 / 119 euro al lancio. |
| Target principale | Collezionisti ed Appassionati che vogliono il C64 “definitivo”. | Utenti originali, collezionisti, puristi dell’hardware d’epoca. | Utenti casual e nostalgici che cercano facilità d’uso. |
